La protesi peniena è un dispositivo medico che viene impiantato chirurgicamente nei soggetti affetti da disfunzione erettile (incapacità da parte del paziente di ottenere e mantenere un’erezione tale da garantire un rapporto sessuale), che non risponde in modo soddisfacente a nessun’altra terapia come l’uso degli inibitori della 5-fosfodiesterasi, onde d’urto, vacuum device e prostaglandina E1.
Esistono diversi tipi di protesi peniene, distinte in due categorie principali:
- Protesi peniene malleabili: conosciute anche come semirigide caratterizzata da maggiore consistenza, mantengono il pene in uno stato di erezione permanente richiedono generalmente per il loro posizionamento una incisione chirurgica più ampia. Nel lungo periodo, proprio a causa del persistente stato di erezione causano uno scarso comfort per il paziente. Una complicanza che può causare questo tipo di protesi è che l’apice della protesi tende a comprimere il glande con la possibilità di perdita di sensibilità e, nei casi estremi, anche di perforazione con espulsione della protesi.
- Protesi idrauliche: sono dei dispositivi più complessi perché sono composte da due cilindri gonfiabili posizionati all’interno dei due corpi cavernosi e da una pompa–serbatoio sistemata nello scroto. Le protesi tricomponenti hanno anche un serbatoio che si posiziona nell’addome, usualmente nello spazio pre-vescicale. Ogni volta che desidera avere un’erezione, il paziente può
premere il tasto della pompa e azionare così il meccanismo: l’acqua passerà dal serbatoio ai cilindri, aumentando così il volume del pene. Una volta concluso l’atto sessuale, il pene può tornare a riposo facendo nuovamente defluire l’acqua nel serbatoio. L’intervento viene eseguite in anestesia generale e locale e consiste sostanzialmente nell’impianto dei cilindri all’interno dei corpi cavernosi (questo tipo d’intervento è molto più complesso, perché prevede di inserire tutte le componenti del macchinario nella sacca scrotale). L’intera procedura dura all’incirca un’ora e mezza – due ore. La protesi non modifica la sensibilità del pene (le vie nervose infatti non vengono interessate) né il piacere provato durante l’atto sessuale. Inoltre la protesi non ostacola l’eiaculazione e la funzione urinaria non è visibile in fase di erezione (ad eccezione delle protesi malleabili, che pur non alterando la forma del pene lo mantengono in costante erezione).
Il paziente potrà essere dimesso il giorno seguente l’intervento dopo che il bendaggio verrà rimosso e l’impianto sgonfiato dal chirurgo. Il paziente potrebbe accusare dolore, irritazione, gonfiore del pene e dello scroto nei giorni successivi l’intervento o nelle settimane seguenti.
L’impianto di questo dispositivo ha numerosi vantaggi come la possibilità di gonfiare il dispositivo con discrezione, nessun rischio di priapismo e alta soddisfazione dei pazienti rispetto ad altre terapie per la disfunzione erettile. I possibili svantaggi sono legati al rischio d’infezione, al guasto del dispositivo in genere l’impianto di gonfiamento dura dai 10 ai 15 anni, in caso di rimozione del dispositivo non c’è possibilità di recuperare la funzione erettile.