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L’orchiectomia è l’intervento chirurgico di asportazione di uno o entrambi i testicoli.
Insieme al testicolo, vengono asportati anche l’epididimo e il tratto prossimale del funicolo spermatico. Viene eseguito in caso di tumori maligni, di infarto testicolare conseguente a una torsione, di ascesso testicolare refrattario alla terapia medica o ancora in caso di criptorchidismo non altrimenti trattabile tramite orchidopessi. Il metodo più efficace per determinare una neoformazione testicolare è l’autopalpazione (toccando ogni testicolo con entrambe le mani, ponendo indice e medio nella zona inferiore e il pollice in quella superiore).
Tuttavia pazienti con difficoltà riproduttiva associata a ridotta conta spermatica, testicoli con volume ridotto, FSH elevato ed una storia clinica di criptorchidismo rappresentano una fascia di popolazione con un rischio più elevato di sviluppare un tumore del testicolo.
L’ecografia testicolare viene molto impiegata per diagnosticare neoformazioni e serve anche per restringere ulteriormente la selezione dei pazienti sub-fertili con un rischio di tumore particolarmente elevato. Successivamente si esegue la biopsia testicolare per confermare o escludere il cancro, se dovesse risultare positiva, bisogna stadiare il tumore mediante una TAC per valutare l’estensione (linfonodi retroperiotoneali e/o localizzazioni in altri organi o distretti corporei), in modo da
stabilire le opzioni terapeutiche più adatte.
I tipi d’intervento si dividono in:
I. Orchiectomia inguinale: viene usata in caso di tumore maligno, perché permette di non recidere i vasi linfatici con il rischio di modificare il cammino di eventuali metastasi. In questo modo inoltre il funicolo spermatico può essere asportato fino all’anello inguinale interno e si può posizionare all’interno del sacco scrotale un’eventuale protesi.
II. Orchiectomia scrotale (orchiectomia semplice): si esegue nel caso di patologie benigne come atrofie testicolari, traumi con necrosi e rottura dell’albuginea, torsione del testicolo, orchiepididimite con ascesso.
Il paziente può accettare l’inserzione di una protesi testicolare in genere di silicone, delle dimensioni del testicolo asportato.