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Il disturbo dell’orgasmo (Orgasmic Disorder) viene definito come ‘’la persistente o ricorrente difficoltà a raggiungere l’orgasmo, nonostante un adeguato stimolo ed eccitamento, che causa personal distress’’.

Alcune caratteristiche da valutare sono:

  1. Il tempo d’insorgenza: fin dall’inizio dell’attività sessuale (primaria), o acquisita dopo un periodo di normalità (secondaria);
  2. Le caratteristiche: generalizzata (indipendentemente da partner e situazione), o situazionale;
  3. Eziologia: organica, psicogena, mista o sconosciuta.

Molto più raro ma presente è il disturbo dell’orgasmo per eccesso, da intendersi soprattutto come orgasmo spontaneo (anche senza stimolazione sessuale).

I disturbi dell’orgasmo possono riguardare sia la sfera sessuale maschile e femminile. L’anorgasmia (assenza di orgasmo) è un disturbo in cui è impossibile raggiungere il piacere sessuale.

Il disturbo dell’orgasmo maschile si suddivide in

  • Permanente o primario: il disturbo è presente da sempre; l’uomo non ha mai raggiunto l’orgasmo da solo o con il/la partner;
  • Acquisito o secondario: il disturbo si è sviluppato in un momento successivo; l’uomo ha sviluppato il disturbo dopo avere provato in passato l’orgasmo;
  • Generalizzato: lo scarso desiderio sessuale è presente in ogni situazione costantemente e al variare dei/delle partner;
  • Situazionale: il disturbo è presente con un solo partner o solo in determinate circostanze.

L’anorgasmia può essere:

Anorgasmia assoluta primaria o lifelong: l’orgasmo non è mai stato avvertito né durante il sonno con sogni (anche se non se ne ricorda il contenuto), né durante fantasie volontarie o spontanee, né durante la masturbazione e nemmeno durante la penetrazione

Anorgasmia clitoridea e coitale primaria o life- long: l’orgasmo è stato ottenuto almeno qualche volta durante il sonno con sogni: aspetto importante perché significa sia che la donna ha un’esperienza di riferimento su che cosa sia l’orgasmo e quali siano le sensazioni che lo caratterizzano, sia che la parte istintuale/biologica del desiderio, dell’eccitazione e dell’orgasmo sono integre. L’orgasmo non è mai stato invece percepito con stimolazione genitale. Va allora indagato se la signora abbia mai avuto esperienza di autostimolazione genitale (masturbazione)

Anorgasmia coitale primaria o lifelong: l’orgasmo è stato ottenuto da sola con stimolazione diretta (manuale) o indiretta (mediante strofinamento delle cosce, o contatto attraverso il vestiario con oggetti)

Anorgasmia acquisita: dopo un periodo di normale responsività orgasmica (onirica, clitoridea, e/o coitale): le circostanze e le modalità di comparsa del disturbo sono tra i più forti fattori predittivi sull’etiologia di questo tipo di anorgasmia. Di particolare interesse è l’anorgasmia acquisita dopo il parto vaginale o da urge incontinence, per l’effetto inibitorio che la paura di perdere urina all’orgasmo ha sulla disponibilità della donna a lasciarsi andare

Il disturbo dell’orgasmo può essere secondario a:

  • Ipertensione, ipopituitarismo, pazienti affetti da paraplegia e tetraplegia, neuropatia (diabetica, alcolica), sclerosi laterale amiotrofica, neurite, spina bifida), uso di antidepressivi (MAOIs, triciclici, SSRI, SNRI), neurolettici tipici, ormoni, Ipnotici, anfetamine e cocaina.

Un ruolo importante hanno gli aspetti psicologici come:

  • Educazione familiare e/o religiosa rigida e sessuofobica, Ansia da prestazione, desiderio compulsivo di compiacere il/la partner, decidere di procreare, stimolazioni o comportamenti sessuali inadeguati o insufficienti, traumi relativi alla sfera sessuale, caratteristiche di personalità (bassa autostima, ipercontrollo), problematiche nel rapporto di coppia, fobia per lo sperma, omofobia interiorizzata, depressione.

Il trattamento si basa:

  • Su un percorso di psicoeducazione associato ad un aumento delle stimolazioni per raggiungere l’orgasmo
  • Cercare di gestire l’ansia
  • Tecnica del ‘counter by passing’ o compito delle lamentele: il paziente viene aiutato a esprimere apertamente l’autentica ragione del disturbo
  • Ristrutturazione cognitiva: far prendere consapevolezza di quanto a volte all’erezione non corrisponda una vera eccitazione ed essere consapevoli che forse la mancanza di eccitazione subentra per la tendenza a essere accomodanti