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CHIRURGIA DI RIASSEGNAZIONE DEL SESSO
La chirurgia di riassegnazione del sesso è l’atto medico-chirurgico di riadeguamento dei caratteri sessuali in quei soggetti affetti da disforia di genere, ovvero di coloro che percepiscono la loro identità di genere differente da quella del proprio sesso.
Tali procedure chirurgiche necessitano di autorizzazione con sentenza del Tribunale; inoltre, esse sono solo una delle tappe finali di un lungo percorso, teso ad elaborare questa condizione esistenziale e a porre una corretta diagnosi differenziale.
Tutto ciò nell’interesse della tutela del soggetto che deve compiere una scelta di cui sia pienamente consapevole.
La chirurgia di riassegnazione del sesso consiste principalmente in due fasi: la prima distruttiva, demolitiva dei caratteri sessuali primari, e la seconda fase ricostruttiva, in cui si ricostruiscono gli organi genitali nella maniera più fedele possibile.
Transizione ginandroide
Si tratta di un intervento più complesso e più raramente attuato rispetto a quello di transizione androginoide e consiste nella ricostruzione di genitali maschili partendo da quelli femminili.
Vi è un primo tempo distruttivo che comprende l’asportazione dell’utero e delle ovaie, ovvero di isteroannessiectomia (solitamente effettuato in robotica/laparoscopica, senza lasciare cicatrici)
Poi vi è il secondo tempo ricostruttivo di falloplastica, che consiste nella creazione di un penoide, che può essere costruito con diverse tecniche (mobilizzando dei lembi addominali, sovrapubici oppure si possono usare dei grafts come quello radiale, trasportato con i suoi vasi e nervi e rianastomizzato a livello pelvico).
Successivamente si provvede alla ricostruzione di un glande mediante glanduloplastica.
La funzione erettile viene garantita dal posizionamento di una protesi peniena che permette la possibilità assurgere alla penetrazione durante l’atto sessuale.
La borsa scrotale viene ricostruita mediante il posizionamento di due protesi testicolari all’interno delle grandi labbra.
Questi interventi purtroppo sono gravati da un alto tasso di complicanze, soprattutto a carico dell’uretra (stenosi e fistolizzazione con strutture limitrofe).